Ragade anale

Definizione e incidenza

Ferita o fissurazione o ulcerazione lineare del canale anale, a sviluppo radiale tra l'esterno e l'interno dell'ano. Può interessare qualsiasi età ma è più frequente nelle donne  tra i 20 e i 40 anni e nelle puerpere. Le ragadi posteriori (ore 6) sono più comuni per fattori di ordine anatomico.

Cause

Le cause più comunemente accettate dalla comunità scientifica sono a tutt'oggi discusse in quanto non spiegano univocamente la genesi della ragade. Ad esempio, le emorroidi possono essere fattore predisponente per la formazione della ragade ma vi sono ragadi anche in assenza di emorroidi; anche la stipsi non spiega i casi di ragadi in soggetti con alvo regolare e, nei bambini, spesso, la stipsi rappresenta la conseguenza dovuta al dolore all'atto dell'evacuazione.

Sintomatologia

Dolore, sanguinamento e stipsi sono certamente i sintomi di più frequente riscontro in corso di ragade anale. La contrattura dello sfintere anale aggrava la sintomatologia e impedisce, molto spesso, la visita medica. La stipsi, come già detto, rappresenta anche una conseguenza della ragade in quanto il paziente rimanda l'atto defecatorio per non evocare il dolore al passaggio delle feci. Quasi una costante è il circolo vizioso che si instaura: dolore-ipertono sfinterico-ischemia con conseguente impossibilità di cicatrizzazione e cronicizzazione.

Diagnosi

La visita proctologica con adeguata raccolta anamnestica rappresenta il primo passo verso una diagnosi che comprenda anche la diagnosi differenziale con forme non propriamente benigne.

Terapia

La terapia è medica con buoni risultati se la ragade è recente (sotto 4 settimane). Se la ragade è di vecchia data e non ha mai dato segno di remissione con terapia medica appropriata, deve essere valutato l'intervento chirurgico di sfinterotomia più adatto alla situazione.

La terapia medica deve essere impostata sui seguenti principi:

- favorire una evacuazione normale dell'alvo per consistenza delle feci (morbide) e per frequenza (correggere la stipsi e la diarrea)

- utilizzare prodotti medicinali ad azione locale, consistenti in azione di detersione e disinfezione

- utilizzare dispositivi per la dilatazione degli sfinteri (cunei dilatatori) per vincere l'ischemia provocata dall'ipertono sfinterico sempre presente

Manuale di proctologia - Paolo Gadioli. Ed Minerva Medica - 1996